Teoria e Pratica Musicale — 3h 44m 41s
I tre pilastri dell’Audio: EQ, Compressore e Riverbero
Un sommario sguardo all’hard disk di chi faccia musica digitale da un paio d’anni probabilmente rivelerà un numero smisurato di effetti audio.
Parte forniti di serie con il sequencer o DAW, parte acquistati separatamente e spesso con nomi molto simili.
È del tutto normale avere decine di equalizzatori, ma quanti davvero vengono usati?
Per quanto possa sembrare strano, praticamente tutto quello che ci serve può essere realizzato con tre soli effetti:
- L’equalizzatore (EQ, Equalizer)
- Il Compressore (Compressor)
- Il Riverbero (Reverb)
Tre è un numero perfetto ma tanti già esperti di Audio avranno pensato che dall’elenco qui sopra manca un quarto effetto: il limiter.
In realtà non è così: tecnicamente si definisce limiter un compressore con rapporto infinito o comunque elevato. Quindi la lista qui sopra è già esatta.
Nella pratica, nel concreto, compressore e limiter assolvono a due funzioni diverse e quindi, sì, ci troveremo a lavorare con tutti e quattro gli effetti. Ma non scordiamo che dal punto di vista teorico e formale, sono solo tre.
Tutti i sequencer o DAW dispongono di questi effetti, spesso in varianti multiple, come nel caso di Logic Pro X. E, come se non bastasse, praticamente qualsiasi produttore di software audio ha una propria versione di ciascuno di questi effetti (spesso, a dire il vero, molto più di una).
Nasce spontanea la domanda: questi prodotti di terze parti servono davvero?
Difficile rispondere a questa domanda. È soggettivo e dipende anche dal tipo di musica che si scrive.
In generale, per chi inizia, la risposta è semplicemente no. Gli effetti inclusi con il proprio sequencer fanno già tutto quello che serve e qualsiasi nuance vogliamo attribuire al processing audio sarà di secondaria importanza rispetto alla qualità della composizione.
In qualche caso, una volta fatta la mano alle funzioni di ciascuno, allora sì. Ci sono plugin esterne che effettivamente cambiano la resa del suono e danno un risultato migliore. Ma non sono indispensabili e vengono spiegate in dettaglio nelle lezioni, con tanti consigli oggettivi su come ottenere il suono più professionale.
È questo l'aspetto tradizionale degli equalizzatori. Quello che vediamo però lavora con un flusso M/S (Mid - Side) e non stereofonico.
Dei tre effetti menzionati, quello dal nome più ingannevole è l’equalizzatore.
Come vedremo nelle lezioni, nasce appunto per “rendere uguale”, o almeno simile, il suono riprodotto. Ma nella pratica è diventato uno strumento di manipolazione e pulizia del suono. In particolar modo va menzionata l’equalizzazione “chirurgica” (brutta traduzione dell’espressione inglese comune; surgical eq) che interviene specificamente su un insieme ridotto di frequenze per renderle meno fastidiose o – al contrario – per esaltarle.
Il compressore, già dal nome, è invece autoesplicativo: comprime la gamma dinamica del segnale.
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Normalmente si associa il compressore a qualcosa che fa suonare più forte uno strumento, ma in realtà quella è una fase successiva (il makeup gain) e il compressore, di suo, fa suonare gli strumenti più piano.
Il riverbero non è altro che il prodotto delle onde sonore che vengono riflesse dalle pareti dello studio o della sala da concerto.
Per quanto riguarda la musica orchestrale, quella che componiamo per la colonna sonora di un vero film, il riverbero è davvero indispensabile perché agisce da collante tra i diversi suoni e spesso ha l’effetto di addolcire il suono dei virtual instrument troppo aspri.
Naturalmente, come per ogni cosa, vanno usati con moderazione. Per molti compositori non c’è mai abbastanza riverbero, per altri qualsiasi cosa superi l’esperienza di una sala da concerto è eccessiva.
Lo stesso vale per gli altri due effetti. In generale possiamo dire che un processing molto aggressivo dell’audio suona male se stiamo realizzando un pezzo classico ma è accettabile in una colonna sonora horror o in un brano con sonorità ibride.
La falsa promessa del Mastering
Poche cose al mondo ossessionano i compositori come il mastering. Per qualche motivo è diventato una specie di sogno proibito, di traguardo da raggiungere.
Il traguardo, in realtà, sta nella qualità della musica che scriviamo, nella sua orchestrazione, nell’aderenza alle aspettative del regista.
Il mastering è formalmente solo la conformità a specifiche tecniche legate al dispositivo di pubblicazione: streaming, cd, persino vinile.
Ma quello che viene spesso chiamato Mastering è tutto un altro procedimento: sarebbe il pre-mastering. Una prosecuzione artistica del mix, che cerca di compensare i difetti del mix e di renderlo fruibile con il maggior numero di dispositivi possibili.
Per quanto possa far piacere l’idea di un drastico cambiamento che rende tutto professionale, nulla sostituisce una buona musica e un competente mix.
I software pieni di preset possono essere un utile punto di partenza, o una fonte di ispirazione, ma è difficile, quasi impossibile dire se migliorano effettivamente il brano. Non è raro che lo peggiorino.
L’intervento di un master engineer è spesso necessario nella produzione professionale, ma avviene in una fase separata, molto dopo che la traccia è stata completata.
Nella pratica della produzione “In The Box”, spesso il mastering si risolve con un semplicissimo limiter.
Conosci meglio Susanna Quagliariello
Compositore / produttore cinematografico / autore pubblicato. Laurea in Storia e Critica del Cinema, master di alta formazione, licenza triennale di conservatorio, diploma specialistico di composizione e orchestrazione per musica da film. Amministratore VFX Wizard e direttore della scuola online.
MIDI Editing in Cubase
01. Cominciare un progetto nel modo migliore
Durata: 2m 35s
02. Ambiente di lavoro focalizzato al risultato
Durata: 1m 39s
03. Griglia e divisioni
Durata: 2m 16s
04. Approfondiamo Snap e suddivisioni di spostamento
Durata: 2m 07s
05. Editing MIDI in pratica
Durata: 2m 48s
06. Quantize presets e Acoustic Feedback
Durata: 1m 51s
07. Velocity MIDI
Durata: 2m 39s
08. Mute MIDI e navigazione rapida
Durata: 2m 38s
09. Quantizzazione nel Key Editor
Durata: 3m 36s
10. Il Quantize nella finestra principale
Durata: 2m 11s
11. Lavorare su più finestre insieme
Durata: 1m 49s
12. Workspace custom, modificare più regioni insieme, traccia in Solo
Durata: 4m 15s
13. Alterare il Tempo (Cubase 8)
Durata: 3m 05s
14. Aggiungere una Tempo Track
Durata: 4m 06s
15. Alterare il Tempo (Cubase 9)
Durata: 4m 50s
16. Importare un file MIDI in Cubase
Durata: 2m 16s
17. Associazione dello strumento virtuale
Durata: 1m 31s
18. Usare strumenti interni a Cubase
Durata: 3m 50s
19. L'Inspector e l'Edit Instrument
Durata: 2m 47s
20. Progetti Impegnativi: il Freeze
Durata: 3m 28s
21. Linea di Controllo del Key Editor
Durata: 2m 14s
22. Modificare i CC MIDI con tool di draw
Durata: 2m 37s
23. Gestire Regioni e Control Change
Durata: 1m 03s
24. Esportazione Traccia MIDI
Durata: 1m 40s
25. Organizzare e navigare i Locator
Durata: 2m 55s
26. Cycle e esclusione della porzione definita dai Locator
Durata: 2m 04s
27. I Marker in dettaglio e nell'Inspector
Durata: 2m 22s
28. Nomi descrittivi (etichette) nei Marker
Durata: 3m 55s
29. I Cycle Marker in parentesi quadre [] (che praticamente nessuno spiega)
Durata: 3m 49s
30. Ricapitolazione veloce Marker
Durata: 1m 27s
MIDI Editing in Logic Pro X
31. Editing MIDI in Logic Pro X
Durata: 2m 00s
32. Modificare la griglia di riferimento
Durata: 1m 50s
33. Piano Roll, gestione rapida
Durata: 2m 37s
34. Nudge di note e gruppi nel Piano Roll
Durata: 2m 53s
35. Tick, Bar, Measure e durata effettiva delle note
Durata: 2m 49s
36. Nudge con valori di note, frame e SMPTE
Durata: 1m 28s
37. Mute delle note
Durata: 0m 36s
38. Editing delle Velocity I
Durata: 2m 15s
39. Editing delle Velocity II
Durata: 1m 53s
40. Zoom e navigazione rapida
Durata: 2m 19s
41. Quantizzare in Logic Pro X
Durata: 2m 15s
42. Quantizzazione in dettaglio
Durata: 2m 30s
43. Lavorare su tracce multiple
Durata: 2m 20s
44. Spostamento orizzontale di regioni
Durata: 3m 42s
45. Identificare le note By Region Color
Durata: 1m 59s
46. Impostazione consigliata e aspetti della Velocity
Durata: 1m 27s
47. Gestione interdipendente di Mute e Solo
Durata: 1m 40s
48. Modificare il Tempo dinamicamente
Durata: 2m 09s
49. Modificare le transizioni del Tempo
Durata: 2m 43s
50. Importare un File MIDI
Durata: 1m 56s
51. Strumenti Virtuali di Logic Pro X (40 giga di contenuti)
Durata: 1m 33s
52. La Channel Strip associata allo strumento
Durata: 2m 37s
53. Eliminare insert della Channel Strip o resettarla
Durata: 2m 19s
54. Usare Virtual Instrument di terze parti
Durata: 1m 04s
55. Il Freeze delle tracce e i Track Header Components
Durata: 4m 01s
56. I dati del MIDI Draw e i CC MIDI
Durata: 2m 38s
57. Modificare i CC MIDI e il pannello dei CC
Durata: 2m 38s
58. Step Editor e visualizzazione globale dei CC MIDI
Durata: 1m 35s
MIDI Editing in Pro Tools
59. Editing MIDI in Pro Tools
Durata: 2m 30s
60. Lavorare nel MIDI Editor di Pro Tools
Durata: 3m 14s
61. Gestire la Velocity in Pro Tools
Durata: 1m 58s
62. Mute delle Note MIDI
Durata: 1m 54s
63. Nudge delle Note
Durata: 2m 09s
64. Quantizzazione MIDI in Pro Tools I
Durata: 1m 54s
65. Quantizzazione MIDI in Pro Tools II
Durata: 2m 05s
66. Quantizzazione MIDI in Pro Tools III
Durata: 1m 40s
67. Editing MIDI nella finestra principale
Durata: 1m 28s
68. Pro Tools Modalità Notes e Clips
Durata: 1m 47s
69. Lavorare su Singole Note e Tracce Multiple
Durata: 2m 27s
70. Modifica il Tempo in Pro Tools
Durata: 2m 03s
71. Modificare il Ruler del Tempo
Durata: 1m 54s
72. Curve e Transizioni
Durata: 1m 09s
73. Importare File (incluso video) in Pro Tools
Durata: 1m 45s
74. Freeze delle Tracce
Durata: 1m 59s
75. Gestire i Control Change MIDI
Durata: 2m 31s
76. Gestire multipli CC MIDI in contemporanea
Durata: 0m 57s
77. Crescendo, onda triangolare, strumenti di disegno CC
Durata: 1m 00s
78. Esportare MIDI da Pro Tools
Durata: 0m 32s
Teoria Musicale
79. Le Triadi I
Durata: 3m 39s
80. Le Triadi II
Durata: 4m 25s
81. Le Triadi III
Durata: 3m 40s
82. Le Triadi IV
Durata: 4m 23s
83. Recap: Le Triadi
Durata: 4m 55s
84. I Rivolti I
Durata: 5m 08s
85. I Rivolti II
Durata: 4m 07s
86. I Rivolti III
Durata: 3m 56s
87. I Rivolti IV
Durata: 4m 22s
88. Accordi Enarmonici I
Durata: 4m 12s
89. Accordi Enarmonici II
Durata: 2m 49s